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Il campanile

Ricordo i giorni degli studi e delle attese, la luce negli occhi per il viaggio appena nato, il profumo dell’erba e di casa, la luna sopra il campanile. Delle perdute sere, mio padre è l’unica voce che torna, radice di un tempo semplice e leggero.

Mea culpa

Spenta ogni voce, del congedo dei sogni respiro ancora le foglie cadute, la cecità di un tempo dove ogni certezza pareva incertezza. Nessuna pietra da scagliare. Ora lo so, fra le tante parole sprecate, io sola non seppi riconoscere la felicità che mi occhieggiava tra le mani, così impegnata ad inseguire abbagli su sentieri di…

Pixel

In una manciata di pixell’illusione dell’eterna giovinezzaaggiunge fiori ad un vaso che non c’è.Anche i sorrisi si fanno di plastica,da sfoggiare alla fiera del niente,in questo tempo di abbracci mai chiusi.

Biancaneve

Me ne andrò sola, fra sagome saccenti, ignorando mappe che portano all’applauso, da orizzonti paralleli pronti a governare il mondo. Dai pigiami hanno portato via gli orsetti, lasciatemi almeno Biancaneve.

Icaro

Riposta l’ultima stella affacciato sul vuoto, apri’ le braccia per accogliere il sole. L’ultimo volo prima di cadere sul ciglio bianco dell’aurora.

Elleboro

Bianco stupore, la favola dorme. Voglia di rinascita sibila “neve” e ricama i vetri allo schiaffo del vento che batte sui davanzali lasciati vuoti.

Del silenzio

Muto è anche il cielo.Non esistono rincorse. Sulle labbra chiusesintonie mancate,apparente resadi una me nascostadentro ruvide cortecce. Resta soltantoil ricordo della neve,mentre abbraccio il silenzioche mi avvicina al sogno.

Dietro al cuore

Dietro al cuore ripongo i languidi brusii, l’ostinato desiderio delle rose, il tempo distolto dalla realtà. A volte serve un taglio per ritrovare la pace fra parole lasciate che nessuno legge più.

Ottobre

Nonostante i fiori, un altro autunno sta sfogliando i viali. Nulla è come pensavo. Ogni parola ha un volto nuovo. Scordate le attese, serbo per me la nostalgia nei colori sfumati della sera.

Agosto

Anche questo giorno è andato. Qualcuno arriva, qualcuno va. Nelle stanze tappate la vita mi sfiora appena. Il tempo si accascia come un vuoto da riempire. Dalle tende una luce sfacciata evoca comandate risa, nudità sfatte travestite di allegria. Sul ciglio della strada un vecchio e una cane attendono, nessuno chiamerà per il pranzo e…

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