D’un tratto comprese di essere arrivata
profumo d’aria, mistura di vita.
Sulla soglia stellata lasciò
i sassi gettati nel vuoto,
l’assenza dei corpi,
gli sguardi di neve.
Tolse le scarpe
mentre, allacciata al balcone
il turbinio di un brivido
si faceva carne.
La femmina atlante
