Hai spento le stelle.
L’ultimo tuo grido
annuncia il tempo d’aurora
comandante, eroe, amico
vento nel vento.
Ti spezzarono le mani,
trascorsa è la vita
intrappolata fra i monti della Sierra.
L’assenza di te
è tornata prepotente
in questi giorni smarriti,
nelle parole, vane,
urlate nelle piazze
ed io
giullare di un tempo d’attesa,
ti riconosco
nella luce del tramonto
sulle labbra della gente in preghiera
agli angoli delle strade.
Su ali di sogno
volgi lo sguardo al sole,
la motocicletta rossa
fra speranze mai spezzate
sulla via di Cuzco.
Figlio del sogno

Bellissima come le cose tenute nel cuore e nel sangue da cui sgorga sorgivo ll’ammore.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie di cuore
"Mi piace""Mi piace"
davvero bella questa poesia, una delle migliori che ho letto qua sul tuo blog, complimenti! 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Grazie Massimo😊
"Mi piace"Piace a 1 persona